IL PROVERBIO, CAVALLO DELLA PAROLA CHE CI PORTA IN AFRICA.

Di Laura Liberti (Pubblicato su ArteVizi-ArtMagazine, www.artevizi.net)

Quando si tenta di comprendere aspetti di culture assai diverse dalla nostra, si comincia cercando un varco di accesso. Una strada che possa condurci a cogliere gli elementi fondamentali di un altro universo. Percorrendola si arriva ad una enorme salita, da fare lentamente, fino a che non si trova una persona, un luogo, una casa che aiuterà a scoprire ciò che neanche immaginavi esistesse.
I proverbi africani sono il sentiero più diretto che conduce all’universo culturale dell’Africa, nella mente e nel cuore dei suoi abitanti. Al pari di favole, miti, racconti ed epopee, i proverbi sono una delle forme di letteratura orale africana più importante per gli africani stessi, che li utilizzano continuamente, senza distinzione di status sociale, in ogni momento del discorso, come fosse “un luogo di vita e di vitalità”. Veicolo del patrimonio culturale e della saggezza degli antenati, i proverbi disegnano verità per tutti e per ognuno, universali e particolari.
“Il proverbio (africano) giudica, emette sentenze, castiga, si meraviglia, sorride, ride e brontola. Nessun aspetto della vita scappa al suo verdetto: gli dèi vi sono adorati, il destino annunciato, l’uomo vi è messo a nudo, la consuetudine lodata o disprezzata, la giovinezza addestrata …..” (P.Crépeau e S. Bizimana)
Le parole sono importanti nelle tradizioni africane, tanto che in alcuni luoghi, l’uomo che vuole ritrarre ciò che ha promesso, dovrebbe pulire il “tempio della parola”, cosa assai difficile che implica anche il rapporto con le divinità. Nell’oralità della cultura tradizionale il proverbio ha intriso la vita sociale africana poiché si tratta di un enunciato di parole evocatrici che contiene , norma, ritmo e metafora. “Universi in miniatura tagliati nel verbo”, così li ha definiti l’autore del Dizionario dei proverbi africani (Mwamba Cabakulu), che ci portano dritti alla vita sociale di quell’africa unitaria, composta da tante culture.
Il proverbio, pensano gli Yuruba del Benin, è il cavallo della parola. Quando la parola si perde, il proverbio la ritrova.
L’intento di questo articolo, non può essere quello di esaurire l’argomento, sul quale è disponibile una vastissima letteratura, ma come per la maggior parte delle cose che scrivo dell’Africa, lo scopo risiede nel trasmettere il gusto e l’interesse per un popolo spesso immaginato solo nei canoni della povertà materiale. Gli stereotipi occidentali vorrebbero rubare agli africani la loro cultura, negandola. Per fortuna, nonostante i molti tentativi attuali e passati, nessuno c’è riuscito. Ecco dunque una selezione di proverbi africani, di cui ho preso nota parlando con le persone e leggendo alcune raccolte come quella di J.S. Mabenga “L’Africa che canta la vita” e quella curata da Romeo Fabbri “ Proverbi Africani, per Chiama l’Africa”.

Nessuno può dimenticare il giorno in cui è stato bagnato dalla pioggia (Bamileke:Cameroun)
(le sofferenze più dure sono difficili da dimenticare)

La lingua non ha ossa e tuttavia è molto potente (Rwanda)
(prudenza e rispetto)

Non si semina con la pioggia dell'uomo malvagio (Tupurì)
( la cattiveria non da frutti)

Le mani aperte vanno più lontano delle gambe. (Cameroun)
(la fama della persona generosa, arriva in terre più lontane di quella dove egli risiede.)

La bocca è una cicatrice che non guarisce (Tupurì)
(prudenza)

Non è la spina a ferirti, sei tu che ti ferisci contro la spina (Pigmei)
(prudenza)

La piuma di un uccello vola in aria, ma finisce sempre a terra (Mossi: Burkina Faso)
(il destino è inevitabile)

Anche l’elefante ha solo bisogno di un giorno per morire (Andonga: Angola)
(Ogni uomo, debole o potente che sia, deve morire)

Non sarai da solo quando metterai le traverse sul tetto della tua casa ( Bulu: Cameroun)
(Un carattere chiuso e solitario incontrerà problemi nella vita)

Colui che è lontano si rende conto della sua disgrazia sul colle (Tutsi: Rwanda)
(la solitudine fa percepire l’intensità della sofferenza)

L’occhio che ha spesso visto ritarda nell’apprezzare (Zulu: Sud Africa)
(l’uomo che ha esperienza non precipita il proprio giudizio)

Il cane ha quattro zampe, ma non prende due strade alla volta (Bantandu: Bangala)
( bisogna scegliere)

Se hai un solo dente in bocca, usa quello per sorridere.
(regola di vita)

La pazienza è un amuleto per la vita (Mende: Costa d'Avorio)

2 commenti:

D.Ramírez ha detto...

Io no parlo niente de italiano ma tenho uma honra imensa de te-la como leitora e seguidora de meu blog las Tiritas. Tento entedner cada palavra do seu blog, não é tao dificil assim..rs Adoro aqui.
Que seu Ano Novo seja regado de muita
Veuve Clicquot Ponsardin, muita fartura e felicidades o Ano Inteiro!
Besos e até 2009!!!!


Laura Liberti ha detto...

HOLA!!
Yo tampoco ablo portugués... pero ablo español, acì algo entiendo de tu blog que me encanta mucho...ademas tus dibujos y viñeta son universal y se entienden muy bien....el arte no tiene confines!
Feliz año nuevo a ti y a todo el Brasil que m'encanteria un dìa visitar, esperando en un mundo mas feliz!
Besos de Italia!!


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